sabato, gennaio 07, 2006

Me lo dico da solo: CHE SFIGA


Nelle ultime 48 penso che siano successe delle cose a prova di film.
Il 5 notte sono uscito con due amici a prendere qualcosa da bere, una bella serata incontrando persone che non vedevo da tempo e chiudendo la serata con 2 pinte di Slalom. Torno a casa intorno alle 2, inserisco la chiave dell'inferiata nella toppa e nulla: serratura incastrata, chiave incastrata, i miei gnitori partiti (per loro fortuna, se no erano chiusi dentro), praticamente avevo solo i documenti, qualche decina di euro e l'arrivo della befana.

Ho impiegato circa 5 minuti di orologio per rendermi conto che ero nei casini.
Da solo, a cavallo dell'ultimo ponte delle festività natalizie, notte inoltrata; volevo imprecare ma l'orario non me lo permetteva, praticamente: fucked.

Mi venne in mente di chiamare Lorenzo, l'amico con la quale ero uscito a bere (per mia fortuna mi abita a 2 minuti a piedi da casa), era sveglio, gli spiego la situazione, gli imbocco a casa con la madre sveglia che aveva già preparato il letto in salone (Grazie. GRAZIE e ancora GRAZIE). Dormiamo circa 5 ore scarse per poi iniziare la ricerca di qualcuno capace di forzare l'inferiata senza distruggerla.
Buona parte dei conoscenti erano partiti, quelli rimasti non avevano l'attrezzatura adatta e quelli che l'avevano, per mia sfiga, l'avevano prestata.
L'ultima chance, prima dei pompieri, è stato il titolare dell'impresa che c'aveva fatto dei lavori a casa, ma per mia sfortuna l'attrezzatura non era disponibile fino a sabato mattina.

Alle 12.00 raggiungo il mio collega con la quale andiamo in ufficio fino alle 20.00 circa.
Durante il turno di lavoro, mi rendo conto del problema per il giorno successivo.
Ero in turno di Sabato da solo e non era disponibile nessuno, in quanto il 45% dello staff era in ferie.
Chiamo il mio responsabile spiegandogli la situazione delicata e dopo il monologo la risposta fu agghiacciante, prendere un taxi alle 7.30 per arrivare in ufficio alle 8.00, fare dei controlli e alle 8.30 riprendere un taxi per tornare a casa.
Un vero suicidio. Per evitare una litigata con l'azienda un collega della notte prese la decisione di coprire la mattinata scoperta.

Finito il lavoro, raggiungo Lorenzo e gli altri a casa di Marti per una pizza. Dopo due chiacchere, due risate, scopriamo che erano già le 2.30 di notte.
Mi ritrovo per la seconda volta sul divano letto di Lorenzo guardando il soffito per diversi minuti aspettando che il sonno mi facesse chiudere le palpebre: l'ultimo sguardo all'orologio segnava le 3.24.

Sveglia alle 9.05, per stare davanti casa con il capomastro alle 9.30.
Dopo circa un'oretta il risultato lo potete vedere dalla foto.

Alle 10.40 del 7 di gennaio circa ho riassaporato la sensazione di rientrare a casa.

Alle 13.15 rivarco le porte dell'azienda per passare altre 3 ore della mia vita che avrei sicuramente sfruttato in un modo migliore: DORMIRE.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E-SOR-CI-STA! E-SOR-CI-STA! E-SOR-CI-STA!
E-SOR-CI-STA! E-SOR-CI-STA! E-SOR-CI-STA!
ehehe.. skerzo bello, cmq coraggio ke deve finire 'sto xiodo del ca22o.. dEVE x forza!! ;)

Peter Rei

7/1/06 14:52  

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