giovedì, febbraio 23, 2006

Il Cambiamento: Atto Quarto

Ieri pomeriggio ho avuto il colloquio periodico del rendimento al lavoro (praticamente vi ricordate a scuola le pagelline? Beh uguale, ma senza genitori).
Per la prima volta l'ho fatto senza la presenza del mio diretto superiore, è stato un a tu per tu con il responsabile della sezione dove lavoro.
Già il fatto che oltre al responsabile del piano ho il resposabile del responsabile è un paradosso: ma questa è un'altra storia.
La chiaccherata s'è sviluppata in due fasi.

La prima: domande idiote di contorno, come le chiamo io, come: "quando ti sposi", "stai cercando casa", "come va a casa", la meglio è stata "ma le statistiche che dicono sulla durata di un rapporto di coppia?".

La seconda fase è stata quella più inerente al lavoro.
In questa ultima parte ho esposto i miei disagi a prendere decisoni che non mi competono in quando sono il più giovane di tutto lo staff gerarchicamente parlando. Nel mio lavoro, purtroppo, sono circondando da gente nullafacente, che viene al lavoro unicamente per scroccare le telefonate e di notte per dormire. Dopo 5 anni di turni, dopo aver lavorato al posto di questi personaggi, dopo aver coperto turni da solo mi sono rotto le palle di esser usato come zerbino e visto che ho dato prova più di una volta di valere più di questi vice-capo ufficio, ho riportato tutto il mio malumore al diretto responsabile.

La risposta è stata devastante:
"Sai, ovunque ci sono queste persone che non lavorano, ma non possiamo farci nulla. ti rendi conto da solo che se provassimo a minacciari alzerebbero un polverone tra sindacati e avvocati. L'unico modo e tenerceli così come sono e far avanzare di carriera quelli che meritano."

Questo vuol dire che se io non faccio un cavolo dalla mattina la sera, il mio lavoro viene ammortizzato da qualcun'altro senza che nessuno dica una parola: perché sia sa che qualcuno fa meno dell'altro, o meglio non lavora.

Dopo questa presa per il culo, l'ennesima, vi confesso che l'Italia mi fa ancora più schifo.

Poi abbiamo parlato del disagio della cessazione del reparto informatico, ove lavoro, al San Paolo.
Mi è stato confermato che a Marzo cambiamo società, fino a Novembre faremo il nostro lavoro, ma probabile che muteranno i turni questi ultimi mesi per venirci in contro alle nostre esigenze.
Lui ha dichiarato apertamente che se l'azienda gli darà la buon'uscita, o meglio lo sciovolo, se ne andrà; avete presente i topi che abbandonano la nave quando sta affondando?

Le uniche cose positive sono state due. La prima: il mio nome è stato messo nell'eventuale lista dei trasferimenti per esser accorpato in un gruppo di lavoro molto produttivo "Ambiente di distribuzione", ove il responsabile è un tipo molto sveglio, ex operatore del Data Center. La seconda: la conferma nella fase delle gradifiche annuali il mio nome apparirà.

Vediamo se le promesse non sono da marinaio come ogni anno.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

'ci loro ke gentaccia.... eeehhhhh.. ma l'australia nn è poi così lontana eh??!!! :PPPPPPPPPPP

Peter Rei

23/2/06 20:18  
Anonymous Anonimo said...

Gentaccia? E' la normalità, è il lavoro a tempo indeterminato intoccabile che va male...
Perchè se da un lato tutela noi "corretti" aiutandoci coi mutui, dandoci sicurezza ecc. ecc. meritandolo, dall'altra tutela anche il fancassisti.

Di certo allo stato attuale del lavoro cocopro-schiavismo, si continuerà sempre a sperare nell'indeterminato, ma non sarà il futuro e spero nella meritocrazia.
Io sò bravo? Io vado avanti... te dormi? Dormi a casa...

24/2/06 16:25  

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