Dopo un weekend un pò apatico, ho passato due giorni particolari. Lunedì sono partito con mio padre per Milano, per l'esattezza Rho. Ci sono andato per due motivi: il primo per vedere mio zio che sta realmente passando un brutto periodo di salute, superando delle barriere familiari problematiche, siamo andati a passare un piacevole pomeriggio con lui e la mia nuova zia.
Il secondo, non meno importante, è quello di rivedere il mio amicone Raffaele e la mia splendida amica Sara. Senza di loro sarei stato perso in più occasioni.
Passati questi due giorni emozionanti torno nella mia routine romana. Oggi entro nel ternino Ostia-Roma e in meno di cinque minuti una vecchia infame, che si credeva cinquantenne ma ne aveva più di novanta, mi pesta un piede, mi guarda, non fiata e si siede davanti a me (magari mori), all'altra fermata un quarantenne mi chiede permesso e si mette al mio fianco, io odio sedermi attaccato al finestrino, questo s'accomoda e allarga le spalle, costringendomi ad avere una posizione da pensatore.

Io dico: "
per dio ma non vedi che sei un'amardio a quattro ante con quel cappotto di cammello e io non sono un'acciuga?". Solita storia, per non creare problemi mi faccio riccamente i cavoli miei ascoltando i
Mudvayne col mio poderoso iPod Mini.
Arrivo in ufficio al limite dell'orario e perdo venti secondi per entrare perché un gruppo di decelebrati eseguivano un "comizio" davanti all'entrata costringendomi a ritardare la strisciata del badge, causandomi dieci secondi di ritardo.
L'incazzatura è dato che se ritardo anche di un secondo dopo il
limite prestabilito, l'azienda mi sottrae quindici minuti dalle ore di permesso. Quindi non ho strusciato e sono andato avanti facendo finta di nulla.
L'unica cosa positiva è stata questa
foto, inviata dal mio ex collega Luigi: m'ha realmente rallegrato la giornata e non solo a me.